Il grosso del lavoro è stato fatto! Ci siamo scervellati, non tanto per inventare chissà quale esperienza formativa e/o lavorativa, ma per scrivere le competenze maturate in una chiave accattivante di modo da non far passare il nostro CV inosservato. Detto questo, a chi lo rivolgiamo?
Fare invii a tappeto è una prassi molto diffusa dettata dall’esasperazione del non ricevere risposte (di qualsiasi natura) da parte del destinatario. In realtà, è proprio questo invio a tappeto che nella maggior parte dei casi non considera le caratteristiche dell’azienda destinataria e delle sue eventuali procedure di recruitment in essere, che giustifica e alimenta la mancata risposta. Un invio “dedicato” può invece fare la differenza, soprattutto se oltre al CV viene inviata anche una lettera di presentazione. Se un selezionatore fosse chiamato a scegliere tra due CV simili, per dati anagrafici, per titoli e per esperienze, e se solo un curriculum tra i due fosse accompagnato da una lettera di presentazione della persona, delle motivazioni che la spingono a proporre la propria candidatura e delle competenze che ritiene di possedere in linea con la posizione professionale richiesta, probabilmente la scelta ricadrebbe su questo curriculum.
Quanto alle modalità di consegna del curriculum, nella stragrande maggioranza dei casi essa avviene a mezzo email, meglio se con qualche riga di accompagnamento in modo da presentare sinteticamente cosa si sta sottoponendo al selezionatore e le motivazioni personali. Non dimenticare assolutamente di firmare l’email inserendo in calce i propri recapiti. Il file va inviato in formato pdf e nominato con il proprio nome e cognome, meglio ancora se seguito dalla indicazione della data di aggiornamento del documento. C’è chi per abitudine tiene traccia dei CV inviati e a distanza di qualche giorno effettua una telefonata per aver conferma della ricezione della email: purtroppo non si tratta di una buona abitudine in quanto questa telefonata viene il più delle volte interpretata negativamente dai potenziali datori di lavoro in quanto indica impazienza e talvolta supponenza. Meglio attendere qualche settimana e se la risposta tarda ancora ad arrivare procedere con un secondo invio evitando contatti telefonici. Nel caso passasse altro tempo senza risposta, è il caso di considerare persa quella opportunità.
In ultima presentiamo qualche considerazione sulla possibilità di condividere il proprio CV sui social network. Il social che per antonomasia si occupa di lavoro è LinkedIn che si discosta dal ben più conosciuto Facebook oltre che per finalità anche per la tipologia di contenuti generalmente resi pubblici. Anche sul social vale la regola di non mentire. In questo senso il social può essere una lama a doppio taglio in quanto ciò che viene condiviso può arricchire positivamente il comparto delle competenze o, al contrario, portare a un immediato depennamento. LinkedIn, nello specifico, è diventato un importante canale di incontro tra domanda e offerta di lavoro, che le aziende utilizzano effettivamente e che può essere utile anche per farsi un’idea dei profili che interessano alle aziende stesse. Ma non è sufficiente confezionare un bel CV: LinkedIn è pur sempre uno strumento che permette di interagire e come tale va sfruttato.