Quando si parla di articoli di cancelleria soprattutto nel contesto scolastico, alcuni di essi entrano a tutti gli effetti nella metodologia di studio adottata da ogni singolo studente. Si vengono a creare dei veri e propri schemi mentali secondo i quali solo un determinato tipo di penna, matita, gomma, quaderno ecc. sono adatti per rendere lo studio agevole e ottenere buoni risultati. Vale anche per la scelta dell’evidenziatore.
A differenza di altri strumenti di cancelleria, gli evidenziatori hanno una storia piuttosto recente essendo stati creati solamente nel 1971 e il primo “esemplare” è stato lo “Stabilo Boss”. La nascita dell’evidenziatore è legata proprio alla necessità di una penna speciale che permettesse di dare risalto alle informazioni più importanti contenute in un testo. Quando il primo prototipo di evidenziatore venne proposto all’allora proprietario della Stabilo, tale Schwanhäusser, non contento per l’ennesimo progetto che non rispettava le sue direttive tirò un forte pugno all’oggetto che si schiacciò. Questo evento diede l’ispirazione finale e, una volta immesso sul mercato, l’evidenziatore riscosse subito grande successo registrando elevati volumi di vendita.
Come per qualsiasi cosa, anche questa importante novità ha seguito le esigenze del mercato che hanno fatto sì che giorno dopo giorno l’offerta di evidenziatori sia diventata sempre più ampia e differenziata. Partiamo dal presupposto che ci sono persone che sottolineano tutto, altre che colorano solo qualche riga o parola chiave, e chi preferisce matita (e righello) per un tratto impeccabile e modificabile. Rimanendo sugli evidenziatori, sebbene il fine sia lo stesso, essi come già accennato non sono tutti uguali.
Ovviamente una prima e lampante differenza sta nel colore. Il più in voga è senz’altro il giallo fluorescente che rende ben visibile e luminoso il testo evidenziato. Se da un lato i colori fluorescenti erano molto in voga negli anni ’80-’90, negli anni 2000 è invece sorta la preferenza per colori meno accesi, che stancano meno gli occhi. I veri “fanatici” optano poi per più colorazioni per dare differenti gradi di importanza al testo o per dividere i contenuti secondo specifici temi, sempre e comunque secondo il proprio schema mentale.
La varietà di evidenziatori in commercio è data anche dal tratto che gli stessi lasciano: c’è chi predilige il tratto asciutto e non troppo grosso e chi, invece, preferisce un evidenziatore con un tratto più deciso e più “succoso” (tanto da dover attendere qualche minuto che si asciughi, su determinati tipi di carta lucida, prima di voltare pagina). In linea di massima tutte le punte sono a scalpello, più o meno grosse, più o meno larghe. Alcuni evidenziatori, particolarmente sottili, vengono sfruttati anche per scrivere. Si tratta di veri e propri pennarelli che hanno però colori fluorescenti.
Sul mercato è poi possibile reperire evidenziatori cancellabili: una scelta di colori limitata, valorizzata però dalla presenza della gommina sul retro per eliminare tutti i tratti in eccesso.